
In quanti abbiamo ed avete fatto cose senza sapere bene come fare, senza avere un piano, rendendosi conto DOPO di aver perso tempo, energia, soldi… Se vuoi cambiare marcia segui la vicenda di Adinolfo
C’era una volta adinolfo…
… e faceva le cose a caso. Nessuno gli aveva insegnato come pianificare, come fare strategia, come raggiungere un obiettivo. Un giorno decise di cambiare e migliorare. Pensò di iniziare un percorso con un professionista, ma abbandonò subito l’idea perché non ne aveva bisogno. “In terapia ci va chi ha i problemi”, si ripeté continuando a mettere like aspettando che l’ennesima vuota giornata finisse.
Decise quindi di chiedere ispirazione ai grandi. Uscì di casa e si diresse verso la libreria, dove alla porta successiva vi era un negozio di cioccolatini favoloso, tanto da comprare una scatola di baci. Tornato a casa iniziò il rituale del consumo compulsivo e, leggendone le citazioni, trovò ciò che andava cercando: “per essere ciò che non sei mai stato devi fare cose che non hai mai fatto“. Rimase folgorato, o forse solo bloccato dal suo programma tv preferito. L’indomani però si disse che avrebbe iniziato a cambiare: era lunedì.
Adinolfo aveva una moglie – un’esperta
Geraldina ascoltava le variopinte avventure del marito infrangersi contro la porta di sala. Sì, purtroppo non riusciva a metterle in pratica. Ricorda la dieta del marito iniziata tre natali e cinque fori di cintura fa. Anche i libri di inglese messi come gamba del tavolo le facevano tornare in mente il corso di bricolage interrotto per quello di inglese perché “non mi riesce fare la libreria, non sono portato, mi butterò in altro“. Gli unici ad essere buttati erano soldi e tempo.
L’amore è cieco si sa e lei lo amava… anche perché aveva perso gli occhiali, ma non la sua astuzia, il suo essere SMART(ER). E questa sua abilità le permise di raggiungere tutti i suoi obiettivi. Una sera, quando un temporale fece saltare la luce e furono finiti i pop corn, Geraldina decise di spiegare il suo metodo al marito che stava cercando invano di aggeggiare nel salvavita.
«SE AVESSI A DISPOSIZIONE OTTO ORE PER ABBATTERE UN ALBERO, NE PASSEREI SEI AD AFFILARE L’ASCIA» – LINCOLN
Adinolfo, in crisi ipoglicemica ed avvicinato dal calore dell’amore di Geraldina, si aprì per la prima volta. “Non sono motivato, ogni volta che voglio fare qualcosa non mi sento all’altezza. Il mio sogno era essere un atleta ma quando vado in palestra non riesco a caricare nemmeno il bilanciere… Ed a casa… non so tratternermi, sono triste…“
“Tesoro“, rispose lei “ci sono io con te, ti mostrerò come essere astuto, SMART! Di certo un esperto lo farebbe meglio, sarebbe un tuo investimento iniziale, ma dopo saresti libero! Ma un passo alla volta“
UN BUON OBIETTIVO DEVE ESSERE ASTUTO, SMART (George T. Doran, 1981)ANZI, SMARTER (Carson, Carson, & Heady, 1994)
Emozionata per la tanto agognata apertura del marito, Geraldina continuò “mio zio Doran nel 1981 parlò di obiettivi SMART, ti faccio un esempio“
– La S ti richiede di rendere l’obiettivo specifico. Sai come quando al cinema sai di volere i pop corn piuttosto di una schifezza qualunque? Bene, poniti un obiettivo chiaro, ben definito. Punta a perdere 2kg perché dirti che vuoi perdere peso non significa niente. La domanda è: cosa voglio precisamente?
– La M non è di Mc Donald’s, ma significa misurabile. Un film dura 1 ora e 30 minuti, non un po’. Non essere generico ed ispirati a quando andiamo dalla suocera, quando mi dici che vuoi starci solo 1 ora. Tornando a prima, scegli un tot di chili da perdere, un certo numero di pagine da studiare, ma sii specifico, usa un numero
– “A di ancora?!?” disse Adinolfo. “Non Ancora, ma Achievable” quindi raggiungibile. Adinolfo non sai usare il salvavita e sicuramente non puoi ambire a fare l’elettricista domani. Quindi ricorda: deve essere sfidante ma raggiungibile. Ricorda i tuoi impegni inderogabili, quando sei occupato, e valuta cosa puoi fare con il resto del tempo. Se hai tre giorni liberi inutile tu voglia allenarti cinque. Adinolfo si accorgeva che aver puntato sempre troppo oltre le sue possibilità gli aveva fatto perdere stima e fiducia in sé
– “Amore Geraldina sai una cosa? Di tante cose che ti dico? Molte le farei per te“. Adinolfo ascoltava la moglie spiegargli che la R sta proprio per rilevante, ma rilevante per lui, per Sé stesso! Gli spiegò quindi che per avere successo doveva fare qualcosa che per lui fosse importante, non per gli altri. Più avanti avrebbe approfondito il tema
– “Ok amore, allora domani inizio e poi vediamo“. Questo era l’ultimo errore: Temporizzabile, l’obiettivo deve avere un limite temporale altrimenti Adinolfo avrebbe continuato a posticipare, a procrastinare
Fiera della spiegazione Geraldina si alzò per andarsene quando… “Ferma Gerldina! Fin qua lo avevo letto anche su NoBella 3000! Dai, dimmi il segreto”. Fiera di aver pescato il pesce più difficile, si girò verso la preda con lo sguardo di chi ne sa una più… di lui
– Etico, deve essere etico. Il rispetto per l’altro, i valori, il bene ed il male devono essere presenti mentre scegli cosa fare.
– Ed infine, deve ricompensarti, farti sentire bene quando lo avrai raggiunto. Fare qualcosa per fare è come fare niente, non credi? Sì certo, ancora non ti ho detto della motivazione intrinseca ed estrinseca, però sai anche tu che quando ti senti realizzato stai meglio, giusto?
Adinolfo, confuso, capì che il risultato del successo era provare e riprovare, unendo gli elementi fino all’obiettivo giusto. Questo processo gli permise di conoscersi e conoscere ciò che voleva lui, cosa faceva per gli altri, così da stare sempre meglio con se stesso e con la dolce ed astuta Geraldina, la quale gli continuò a spiegare altri segreti…